Sicuramente, dopo il Ragù, il piatto più famoso della Cucina Napoletana tanto da diventare uno dei simboli della cucina nazionale. Sembra un piatto di facile realizzazione, niente di più sbagliato se non abbiamo le giuste materie prime: Olio E.V. di oliva di prima spremitura, possibilmente del Cilento o del Salento; Aglio fresco, Rosa napoletano o Rosso di Sulmona, reperibile solo nei mesi di giugno e luglio, Il suo sapore, è meno piccante di quello dell'aglio secco, ma più ricco d'aroma; Alloro o basilico freschissimo; Peperoncino; Spaghetti lunghi di semola di grano duro.
Il segreto di questo piatto è nell'imbionditura dell'aglio, in quella fase cioè dove l'olio incorpora tutte le preziose essenze volatili dell'aglio e ne potenzia il sapore senza disperderlo. Il bulbo non va mondato e tagliato, (come sentite dire dai pseudo cuochi televisivi), ma pulito e schiacciato con tutta la sua buccia ricca di prodigiose virtù extranutrizionali. Imbiondire a fuoco lento e aggiungere le folgie verdi dell'aglio, sono una miniera di sapori, oltre che di vitamine A e C. Quando l'aglio e le sue foglie avranno dato tutti i loro sapori all'olio, levarli dalla padella e saltare gli spaghetti, cotti al dente, insieme al peperoncino fresco (tagliato a pezzi con le mani e non con il coltello mi raccomando), all'alloro o al basilico e spolverare con con un velo di mollica di pane casareccio tostata e grattugiata fine, non è la stessa cosa del pangrattato in bustine. Decorare e servire fumanti.
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